IT. (1990)

Nel 1990, alcuni anni dopo la pubblicazione del libro di Stephen King “IT”, venne prodotta in suo onore una mini-serie televisiva. Il romanzo è uno dei capolavori dell’horror: crudo, spaventoso e spietato, mentre il telefilm, adattandosi alla televisione americana degli anni ‘90, è da considerare solo una rappresentazione censurata di uno dei più straordinari libri di King.

A Derry, una piccola cittadina del Maine, iniziano a sparire all’improvviso dei bambini. Scompare  anche Georgie, il fratellino di Bill che, a differenza del resto dei cittadini, non riesce ad andare avanti come se non fosse successo nulla. Insieme ad altri sette ragazzi, fonda la “banda dei perdenti” (visto che erano tutti i bersagli preferiti di un trio di bulli). Essi incontrano un essere con l’aspetto delle loro paure: Pennywise, il clown danzante. Lui cerca di spaventare i membri della banda il più possibile, in quanto, se sono impauriti, hanno un sapore migliore, minacciando di ucciderli. La banda scopre che l’essere misterioso si risveglia ogni 30 anni, così il giorno dopo decidono di esplorare le fogne della città, l’unico luogo dove avrebbe potuto nascondersi per tutto quel tempo. Una volta entrati nelle fogne vengono rincorsi dai bulli, che tuttavia vanno incontro a cruento destino. I sette bambini riescono a trovare e ferire il pagliaccio che scappa in un tubo e sparisce. Dopo averlo sconfitto, i ragazzi si fanno una promessa: se mai It un giorno fosse tornato, loro si sarebbero riuniti e lo avrebbero combattuto di nuovo, tutti insieme.  Da qui si sviluppa la famosissima storia.

Come già è stato detto nelle prime righe di questa recensione, si tratta di una trasposizione censurata (e accorciata) dell’omonimo romanzo di King. Nonostante ciò, è un godibilissimo film horror, classificatosi infatti, nel 2004, il programma tv più spaventoso mai trasmesse mandato in onda nella televisione americana.

Tra le curiosità giunteci dalle interviste nei retroscena Tim Curry (Pennywise)  racconta che nella scena di Georgie, il piccolo Tony Dakota era realmente spaventato e lui si scusò personalmente, ma rispose che era così che doveva essere la scena. Mentre alcuni si spaventano per davvero, altri la prendono troppo sul personale, come  l’attore Michael Cole (Henry adulto) che nella scena in cui  cerca di uccidere Mike, si calò talmente nel personaggio che dovette essere allontanato con la forza da Tim Reid.

Vi sono diverse differenze tra il romanzo di Stephen King e questa miniserie. Una di esse, non fondamentale, ma che notiamo grazie al nuovo film è il soprannome di Pennywise: qui si presenta come il clown danzante, nel romanzo invece come il clown ballerino. Naturalmente per poter creare una miniserie di soli 135 minuti totali è stato necessario dover tagliare qualcosa, per esempio è assente la casa abbandonata di Neibolt Street dove Eddie e Richie hanno avuto il loro primo incontro con It, o anche la scena in cui Richie e Mike scoprono le origini di It utilizzando il rito del fumo. Essendo una versione censurata si è deciso di modificare la scena in cui, nel libro, Henry riesce a incidere un’ H sulla pancia di Ben con un coltellino, facendo invece in modo che il ragazzo riuscisse a sfuggirgli in tempo, scena che fu ritenuta troppo crudo e violente per quei tempi. Dunque ci sono sì tagli, ma anche scene aggiunte, un di esse riguarda Mike confessa di essere tornato nelle fogne a cercare i proiettili d’argento, sperando che It lo uccidesse. Tale cosa è assente nel romanzo ma non stona con il resto della storia.

E ora, come nel romanzo, a differenza della miniserie, It ritorna 27 anni dopo con il nuovo film di Andrés Muschietti.